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martedì, agosto 4

IL SENTIERO CHE NON C'E'

Lo scorso fine settimana sono stato con Federica e Lorena al Rifugio Lagazuoi (quelle della foto):


L'idea di partenza era visitare i percorsi famosi della Grande Guerra, cosa che abbiamo fatto solo in modo sporadico e casuale. Nel senso che la galleria non l'abbiamo fatta ne abbiamo fatto le ferrate o visitato il museo, per ulteriori informazioni c'è google...

In compenso abbiamo fatto un sentiero che non c'è.
Causa brutto tempo dove l'arrivo al rifugio non ci siamo arrischiati a fare giri lunghi ma ci siamo messi seguire un sentiero sulla cresta a destra del rifugio.
Il sentiero inizialmente ha un nome: "sentiero austriaco" (in quanto ricalca quello che facevano le sentinelle austriache) e fino all'immancabile croce è ben segnato.
Passata la croce si vedono segni di un sentiero e le indicazioni di una vecchia segnovia cosi siamo andati avanti un po titubanti. Proseguendo nel sentieo abbiamo anche passato tre settori attrezzati (due con catena, uno con catena e scaletta) tutti ben tenuti.
Il sentiero si è un po perso sul finire della cresta ma questo a causa di un nevaio, passato il quale abbiamo imboccato facilmente il sentiero di ritorno al rifugio, anch'esso segnato.
Tornati al rifugio sono nati i dubbi in quanto il sentiero da noi fatto è riportato su nessuna cartina e per pigrizia non abbiamo chiesto informazioni...

La gita del giorno del dopo è stato un lungo e faticoso giro che dal Lagazuoi ci ha portato in Val Travenanzes, al Rifugio Giussani, al Col del Bors e poi chi al Passo del Falzarego chi alla Casa Cantonale costeggiando la Tofana di Rozes. Il tutto in 9 ore (comprese le soste e gli errori) e prendendo acqua e grandine ma il panorama e le marmotte lo meritavano.
Da questa gita ho imparato che quando non vado nelle montagne di casa è il caso che mi compri la guida e non che mi affidi alla relazioni dell'APT o simili. Relazione che nel caso specifico era sbagliata sia per il dislivello della gita sia su dove fosse il bivio per un sentiero.
Il dubbio della gita è perchè alla malga della Val Travenanzes il cartello della segnovia 403 è uno solo e indica un giro che non c'è! Ma come dimostrano le foto ne valeva la pena:





Questo il mio fine settimana escursionistico, purtroppo c'è stato anche un fine settimana al rifugio.
Il rifugio è stato ovviamente il Lagozuoi (foto sopra), che è un bel rifugio e si mangia bene! Il problema è la gente ecco di seguito le cose strane/brutte che mi son successe:
- mentre mi sciacquavo in bagno mi han consigliato di farmi la doccia (non perchè puzzassi ma per non farsi i fatti propri)
- mi han chiesto se avevo un asciugacapelli, ed alla mia faccia orripilata si è corretto dicendo da viaggio! Io conosco in pratica solo gente che in rifugio si lava i denti con il dito...
- Ho visto gente cenare dividendo le cuffie di un ipod e poi tirare un laptop (e non è normale in un sabato a 2700metri!)
- un simpatico personaggio (di cui non cito le malattie venerie sue e della madre nonchè il modo in cui sono state contratte) mi ha fregato una maglietta. Persona che spero ora stia usando la mia maglietta per coprirsi nel mentre passa giorni bloccato sulla tazza del bagno. Per altri insulti mi associo al pensiero di Alex.
- se metti 17 persone a dormire in una stanza dopo un po l'ossigne finisce
- dormire nel posto sotto di un letto a castello è claustrofobico

Alla fine della fiera ho imparato/ricordato alcune cose sulle gite in montagna, ed in generale:
- mai mettersi in viaggio il giorno dell'esodo
- mai ascoltare chi ti dice so io un giro alternativo
- non tutti i motociclisti tedeschi sanno andare in moto

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