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martedì, dicembre 3

VIVERE IN PROVINCIA: POSTE ITALIANE

Iniziando a scrivere il blog direi che non mi sarei mai aspettato di scrivere qualcosa sulle Poste Italiane, intese come servizio postale, ne di farlo parlandone bene!

Una volta per consegnare le raccomandate c'erano solo le Poste, ora con la liberalizzazione ce ne sono molto che lo fanno tra cui TNT. Il servizio è uguale se ci sei firmi e la prendi se no ti lasciano l'avviso e fino qui è tutto identico e non ho nulla da dire. Il problema nasce con l'andare a ritirarla una volta ricevuto l'avviso.

In genere si riceve l'avviso perchè non si è in casa, tipicamente perchè a consegnare passano in orario lavorativo quando la gente è al lavoro. Una volta perciò o si mandava la mamma/nonna/zia a ritirarla presso l'ufficio postale del paese o si aspettava il sabato mattina e si andava di persona.

Oggi invece se consegna TNT non è cosi, perchè loro l'ufficio nei paese non ce l'hanno e il sabato mattina mica sono aperto. Il loro ufficio è a 16km dal mio paese e fanno orari da uffici del tipo 9-12 e 2-6 dal lunedi al venerdi, che poi gli stessi di chi lavora.
Io ieri ho trovato un famoso avviso e, salvo che passino sabato mattina, per sapere chi mi manda una raccomandata dovrò aspettare il 23 dicembre, chiedere a qualcuno di buttare una mattinata o prendere una mezza giornata di ferie.

Io trovo la cosa molto stupida, per cui ok la liberazione ma su certe cose deve essere garantito un certo livello di servizio per l'utente finale. Io considero me l'utente finale e non il comune che mi avrà mandato una qualche multa!

mercoledì, ottobre 9

VIVERE IN PROVINCIA: MUOVERSI

Nei piccoli/medi paesi di provincia i mezzi in genere collegano il paese A al paese B, se ti va bene il paese è un po grossino e la stessa linea fa 2 fermate o più fermate in quel paese.
Questo comporta che, ad esempio, a un paio di chilometri da casa mia c'è un centro commerciale e che per arrivarci con in mezzi io dovrei in teoria fare un chilometro fino alla stazione/fermata del mio paese prendere un mezzo scendere alla stazione dell'altro paese e poi fare un chilometro fino al supermercato.
In alternativa potrei fare quel paio di chilometri a piedi con la doppia scelta di passare dai campi (intendo un campo seminato con trattori che passano) o per una strada un po trafficata dove non ci sono negozi (salvo qualche meccanico, concessionario e simili).
Fatte queste premesse la scelta di praticamente tutti è che per andarci si prende la macchina e all'inizio lo abbiamo fatto anche noi!
Dico solo all'inizio perchè pensandoci un poco ci siamo accorti che in citta la stessa distanza l'avremmo fatta senza problemi a piedi o in bicicletta, anzi in citta facevamo anche giri più lunghi e con la spesa nello zaino!

Fatta questa constatazione abbiamo iniziato a muoverci, facendolo abbiamo anche capito che salvo gli orari di punta non è che sia in giro un casino di macchine cosi mostruoso (cioè mi è capitato di vedere piu volte uno convintissimo pattinare in mezzo alla strada senza problemi!).
Ora che Paride è cresciuto poi abbiamo gia pronto il carrettino (saremo gli unici ad averlo nel raggio di qualche chilometro ma fa nulla) e abbiamo scoperto un bel percorso tutto in ciclabile!

lunedì, ottobre 7

LA MIA PRIMA MARATONA

Il titolo poteva essere anche 3:59:57 il tempo in cui ho corso i 42,225km a Berlino, che è stato sotto le 4 ore come da obiettivo ma mi fa molto offerta della Lidl anche se sono stracontento!

Berlino è stata la mia prima maratona e l’ho approcciata con calma senza patemi o ansie particolari (nell’ultima settimana) ma sono arrivato alla partenza tranquillo sapendo che l’avrei finita e curioso di vedere se ci riuscivo come volevo io. Correndola ho poi pensato solo a finirla sotto le 4 ore e l’ho fatto di cosi poco solo a causa della tanta gente (40mila dicono): per schivarla, sorpassarla ed evitarla ai ristori ho dovuto fare quasi 800metri alla fine.

La cronaca della mia maratona è piatta perché sono partito piano nella prima mezz’ora e poi ho tenuto un ritmo costante, tranne una leggera accelerazione tra il ventesimo e trentesimo chilometro. In pratica sono sempre stato poco dietro o poco davanti al pacer delle quattro ore. Ho usufruito di tutti i ristori bevendo o bevendo e mangiando salvo in uno e mi son fermato una volta a fare pipi, anche se mai avevo provato a mangiare durante l’allenamento. 

Correndo pensavo solo a correre e a divertirmi ho avuto solo due pensieri un po strambi: al diciassettesimo chilometro ho pensato che voglio provare a fare triathlon e al ventottesimo che mi piacerebbe correre la maratona di Tokyo. Sopra ho detto divertirmi proprio intendendo quello perchè grazie alle tante band, per esempio dà una bella energia sentire “i will survive” quando ti senti un po stanco, e al gran tifo da tappa alpina del Giro, come non ridere leggendo un cartello con scritto “you are going to hell, keep going” sapendo che ti mancano quei venti chilometri.

Non ho fatto amicizie ma potrei descrivere le schiene di diverse persone con cui ho praticamente corso tutto il tempo e che mi han comunque fatto compagnia. All’inizio ho pensato di poter fare amicizia con tre ragazzi italiani che puntavano a un tempo simile al mio e facevano gli smargiassi gia al settimo chilometro, ma dopo un po li ho persi… credo pero sia arrivati davvero pochissimo dopo di me.

Ho capito che prendere un qualcosa dal buffet di un aperitivo affollato è un gioco da ragazzi in confronto al prendere acqua ai ristori di una maratona, ho anche capito che correre bevendo da un bicchiere non è mica facile.

La parte piu divertente della gara è stata la partenza dove ho visto tanti personaggi ridicoli tra cui: un tizio che ha fatto un ora di riscaldamento correndo nel nostro settore di partenza (25metrin totale), Vladimir (amico di Mattia) unico in pantaloncini e canotta mentre tutti erano belli coperti ma era russo e lo si vedeva o i tre tizi olandesi che alla partenza della maratona vera (noi siam partiti dopo 15minuti) si son dati cinque, pettorate e pacche che sembravano dei rugbisti prima di una partita.

La maratona di Berlino è stata la mia prima gara organizzata ma devo dire che l’organizzazione è stata davvero perfetta, unica pecca un pacco gara un po misero e pieno di prodotti italiani (pasta barilla, cornetto bauli e mele del sudtirol..).

Il pubblico come ho detto era rumoroso ma i piu rumorosi erano i danesi che erano tanti ma tanti anche in gara tanto che sono arrivato che la maratona di Berlino faccia parte del campionato di maratone danese!

L’unica mia scemenza è stata il non essermi comprato il sabato la maglia della maratona per il troppo casino all’expo, la domenica poi non l’ho trovata e ora sono senza!

Ora vediamo cosa combino a fine mese che ho un paio di scarpe quasi nuove da consumare....






giovedì, settembre 19

MARATONA: COSA HO CAPITO FINO AD ORA

A fine mese correrò, e spero finirò, la mia prima maratona ma posso fare un riassunto di quanto ci ho capito fino ad ora.

La prima cosa che ho capito è che trovare percorsi da fare non è mica facile, almeno qui dalle mie parti. Un percorso per me deve avere piu o meno queste caratteristiche: essere un giro, essere su asfalto (prevalentemente almeno), essere circa pianeggiante, non essere troppo trafficato (se pedonale meglio), non costringermi a guidare troppo per raggiungerlo (max 5minuti) e in caso di problemi darmi la possibilità di tornare a casa facilmente o venire recuperato. Un altra caratteristica molto personale è che ci si possa correre spingendo un passeggino.
Qualche percorso bello e lungo (anche sui 30km) qui in zona c'è, molte volte ho anche fatto saltare un paio di caratteristiche e sono andato per boschi (no asfalto e si salite).
In ogni caso alla fine si arriva ad annoiarsi dei percorsi per cui diventa più faticoso alzarsi all'idea di fare il solito giro che non la fatica che ti aspetta. 
In città penso sarebbe stato anche peggio, e ho capito perchè ci sono cosi tante mezze maratone e gare simili in giro.

Ho capito che proteggersi i capezzoli serve, ma arrivate alle due ore non conta piu cosi tanto causa sudore mentre la vaselina nelle parti intime serve sempre e comunque.

Il modello di scarpe non è poi cosi importante fino a che non si comprano quelle con cui si correrà la maratona, piu per i dubbi che ti assalgono che per altro. Ho anche scoperto che è vero che le scarpe si scaricano e che la differenza si sente.

Non ho ancora capito quando si deve bere/mangiare mentre si corre.

Ho capito che i ciclopirla sono stronzi anche con chi corre.

Non ho ancora capito quelli che in macchina o bici ti fissano mentre ti vedono correre e ci rimangono un po male se li saluti ma sopratutto non ho capito che cazzo si guardano.

Dalla mia esperienza e leggendo un po sui forum ho capito che comunque sia si fatica.

Ho capito che una volta che ci si abitua ad alzarsi intorno alle 5 per andare a correre poi si prende il ritmo e la cosa mica pesa tanto alla fine.

Ho capito che togliersi la maglietta e poi rimettersela dopo un oretta non è una bella idea.

Ho notato che più uno va (corre veloce e tanto) più tende a salutare e sembrare simpatico.

Correndo si scoprono tante cose sui paesi e ci si un pop i fatti altrui. In più si scoprono belle iniziative tipo una strada nei boschi tra Gerenzano e Rescaldina che la domenica d'estate viene chiusa alle macchine.

Ho capito di avere avuto un gran culo in quanto fino ad ogg non ho mai preso acqua.

Ho capito (con calma dopo 3 mesi) che la ciclabile della Valle Olona da Castellenza verso Castiglione è bella, una figata davvero, ma in falso piano in salita e un poco lo si sente.

La Pedemontana mi ha rotto.

VIVERE IN PROVINCIA: FUOCHI ARTIFICIALI

Vivendo a Milano vedere o solo sentire i fuochi artificiali è un evento raro (a Berlino un po meno) e a memoria non mi ricordo di averli mai visti o saputo che li facevano.

In provincia, qui almeno, ne fanno veramente tanti, gli ultimi sentiti il fine settimana scorso. 
Sentendo il rumore, non sempre riusciamo a vederli, in genere ipotizziamo quale paese sia a farli in base a da dove viene il rumore e alle feste di paese che sappiamo esserci. Cosi facendo qualche tempo siamo arrivati a non capire piu dove potessero in quanto erano finiti paesi e feste nel circondario.


sabato, settembre 14

VIVERE IN PROVINCIA: IDEE DEL CAZZO

Spesso uno che crede che abitando in provincia magari in un piccolo paese, tipo Locate Varesino, le amministrazioni comunali siano piu vicine e attente ai bisogni dei cittadini.
Poi un sabato mattina ti alzi, corri, fai colazione e poi carichi la macchina per andare a buttare delle cose alla piattaforma ecologica (meglio nota come discarica) e scopri che è chiusa perchè il sindaco e l'assessore la devono inaugurare (facendo poi piantare degli alberi ai bambini delle elementari) e ti accorgi che non è poi cosi vero.
Discarica (perchè cosi si chiama) che mica è nuova ma l'hanno solo sistemata (abbastanza bene) ed è pronta da qualche mese. L'ultimo bosco piantato dai bambini delle elementari  è stato, credo, un trenta anni fa (io c'ero) e ultimamente lo volevo tagliere, ma non so molto della vicenda.

Ma la cosa poi strana è che nessuno ma proprio nessuno ha dato dei pirla a sindaco e assessore su facebook dove si vantano, anzi hanno avuto una lode (ma è un amico dell'assessore).

Faccio presente che la discarica mica è aperta tutti i giorni ma il sabato tutto il giorno e 2 mezze giornate durante la settimana, quindi un altro momento mica era poi cosi difficile trovarlo.

lunedì, settembre 9

VIVERE IN PROVINCIA: INTRODUZIONE

Negli ultimi anni ho vissuto in città, Milano e poi Berlino, standoci bene. Ora da qualche tempo sono tornato a vivere in provincia e quindi posso un po parlare delle differenze tra le due esperienze, perchè mi piace parlare per differenze!

Preciso che la provincia non è un bel posto ameno o scenografico come le Langhe o la provincia della pianura ma un piccolo paesello qualunque di quelli che si trovano a circa nord di Milano tra lei e un altra grossa città. Il massimo divertimento non è vedere passare il treno come a Borgo Tre Case ma le novità arrivano di una buona terza mano, in ogni caso è un posto piuttosto fornito dove si può trovare più o meno tutto facilmente.

Altra nota introduttiva è che mentre prima abbiamo provato a vivere in provincia o in città da soli ora siamo in tre e quindi stiamo affrontando cose nuove.