Ecco il pensiero di Mr. Wiggles sulle Crocs, e devo dire che è esattamente il mio pensiere ma non sono cosi audace....
venerdì, agosto 28
mercoledì, agosto 19
GABIET – RIFUGIO MANTOVA – PASSO SALATI (ovvero come darsi del pirla in montagna)
A Ferragosto quest’anno abbiamo fatto una scampagnata al Rifugio Città di Mantova.
Il giro è stato bello anche se il tempo non lo è stato (di seguito alcune foto):
ed è stato anche interessante infatti siamo passati per terreni diversi, dal sentiero tra i prati alle pietraia al Ghiaccio di Indren. Il Mantova poi è stato appena rifatto.
Il giro che abbiamo fatto mi ha pero fatto in modo che mi sia dato del “pirla” un'altra volta per come vado in montagna.
Di seguito spiego il motivo che parte con un antefatto.
L’antefatto è legato alla forte attenzione che da un po di tempo i giornali danni alle morti in montagna (che si sono sempre state e purtroppo sempre ci saranno al di la dei giornali).
In seguito alla polemica che ne è seguita avevo letto una bella intervista del Corriere a Fausto DeStefani. Leggendola mi sono trovato completamente d’accordo con lui.
Il concetto che esprimeva in parole povere è che in montagna ci vuole testa per cui si deve avere la giusta cautela, consapevolezza ed attrezzatura. Alla fine citava un esempio per cui una volta i ghiaccia si attaccavano di notte mentre ora ci si trova sopra gente in pieno pomeriggio.
Leggendo l’articolo ho pensato tra me e me ha proprio ragione, certe cose non si fanno.
Tutto questo prima di sabato, giorno nel quale senza la dovuta attrezzatura (avevamo 2 racchette ed un bastone in 3), consapevolezza del percorso (io lo avevo fatto un po di volte ma solo in inverno e non tutto) e cautela (c’erano nuvole basse ed era primo pomeriggio) ci siamo incamminati dal Mantova ai Salati attraverso il Ghiaccio di Indren.
Lo so che alla fine il ghiaccio in questione è poco più di un nevaio, è poco spesso, non ci sono crepacci o seracchi, che se scivoli sei li in quanto è pianeggiante e che per trovare la strada basta seguire gli altri vista la gente che ci passa.
Il motivo del “pirla” è che sapevo (so e saprò) che a più di tremila metri in mezzo alla nebbia anche prendere una lieve storta è un problema non da poco ed è anche facile cadere e non essere trovati e la lista delle sfighe potrebbe continuare
A mio favore (e della Fede visto che non giro da solo) posso solo dire che o faccio cosi non si fa mai nulla e che c’erano in giro anche dei bambini.
Dalla gita mi rimane una curiosità: ma la domenica quanta gente è salita al Margherita? Io avrò visto che salivano verso il Mantova/Gniffetti una ventine di persone ed erano le 5 del pomeriggio!!
Il giro è stato bello anche se il tempo non lo è stato (di seguito alcune foto):
ed è stato anche interessante infatti siamo passati per terreni diversi, dal sentiero tra i prati alle pietraia al Ghiaccio di Indren. Il Mantova poi è stato appena rifatto.
Il giro che abbiamo fatto mi ha pero fatto in modo che mi sia dato del “pirla” un'altra volta per come vado in montagna.
Di seguito spiego il motivo che parte con un antefatto.
L’antefatto è legato alla forte attenzione che da un po di tempo i giornali danni alle morti in montagna (che si sono sempre state e purtroppo sempre ci saranno al di la dei giornali).
In seguito alla polemica che ne è seguita avevo letto una bella intervista del Corriere a Fausto DeStefani. Leggendola mi sono trovato completamente d’accordo con lui.
Il concetto che esprimeva in parole povere è che in montagna ci vuole testa per cui si deve avere la giusta cautela, consapevolezza ed attrezzatura. Alla fine citava un esempio per cui una volta i ghiaccia si attaccavano di notte mentre ora ci si trova sopra gente in pieno pomeriggio.
Leggendo l’articolo ho pensato tra me e me ha proprio ragione, certe cose non si fanno.
Tutto questo prima di sabato, giorno nel quale senza la dovuta attrezzatura (avevamo 2 racchette ed un bastone in 3), consapevolezza del percorso (io lo avevo fatto un po di volte ma solo in inverno e non tutto) e cautela (c’erano nuvole basse ed era primo pomeriggio) ci siamo incamminati dal Mantova ai Salati attraverso il Ghiaccio di Indren.
Lo so che alla fine il ghiaccio in questione è poco più di un nevaio, è poco spesso, non ci sono crepacci o seracchi, che se scivoli sei li in quanto è pianeggiante e che per trovare la strada basta seguire gli altri vista la gente che ci passa.
Il motivo del “pirla” è che sapevo (so e saprò) che a più di tremila metri in mezzo alla nebbia anche prendere una lieve storta è un problema non da poco ed è anche facile cadere e non essere trovati e la lista delle sfighe potrebbe continuare
A mio favore (e della Fede visto che non giro da solo) posso solo dire che o faccio cosi non si fa mai nulla e che c’erano in giro anche dei bambini.
Dalla gita mi rimane una curiosità: ma la domenica quanta gente è salita al Margherita? Io avrò visto che salivano verso il Mantova/Gniffetti una ventine di persone ed erano le 5 del pomeriggio!!
martedì, agosto 18
STRANE TENDENZE ESTIVE
In fatto di politica il caso estivo del momento (in realtà lo è circa tutti gli anni a cadenza regolare) è il fatto della Lega che vorrebbe che il dialetto fosse insegnato nelle scuole e che si cambiasse l'inno nazionale.
In seguito a queste uscite in genere agiscono degli zelanti sindaci leghisti i quali già da anni hanno deciso di mettere sotto il nome del proprio paese quello in dialetto ed altre iniziative simili.
Troverei inoltre in linea con la politica del partito il fatto che anche i suoi organi di informazione facciano iniziative simili, che so un'edizione della Padania in comasco o una trasmissione radio dedicata ai canti bergamaschi. Se tutto andasse non ci troverei nulla di strana (a parte che entrambe le proposte mi sembrano delle idee balzane).
La cosa che mi preoccupa è che ieri sera su Radio Popolare ho sentito nell'ordine:
- La vita l'è Bela (Cochi e Renato)
- Bar Rattazzo (Amanita Muscaria)
- Ho visto un re (Enzo Jannacci)
due su tre hanno un testo con forti influenze del dialetto milanese, tutti e tre sono scritte e cantate da lombardi ed una parla di un bar di Milano.
Non è che in quanto la Lega sembra l'unica forza di opposizione, che la sinistra non esiste più Radio Popolore per essere sempre e comunque contro mi stia strizzando l'occhio a Bossi?
Tempo ho letto che una cosa analoga la potrebbero fare le Coop...
Lo so che quanto scritto è una cazzata, ma è un modo per dire che Radio Popolare non è chiusa per ferie e fa buona e varia musica e delle volte dei bei servizi (Diario Americano).
In seguito a queste uscite in genere agiscono degli zelanti sindaci leghisti i quali già da anni hanno deciso di mettere sotto il nome del proprio paese quello in dialetto ed altre iniziative simili.
Troverei inoltre in linea con la politica del partito il fatto che anche i suoi organi di informazione facciano iniziative simili, che so un'edizione della Padania in comasco o una trasmissione radio dedicata ai canti bergamaschi. Se tutto andasse non ci troverei nulla di strana (a parte che entrambe le proposte mi sembrano delle idee balzane).
La cosa che mi preoccupa è che ieri sera su Radio Popolare ho sentito nell'ordine:
- La vita l'è Bela (Cochi e Renato)
- Bar Rattazzo (Amanita Muscaria)
- Ho visto un re (Enzo Jannacci)
due su tre hanno un testo con forti influenze del dialetto milanese, tutti e tre sono scritte e cantate da lombardi ed una parla di un bar di Milano.
Non è che in quanto la Lega sembra l'unica forza di opposizione, che la sinistra non esiste più Radio Popolore per essere sempre e comunque contro mi stia strizzando l'occhio a Bossi?
Tempo ho letto che una cosa analoga la potrebbero fare le Coop...
Lo so che quanto scritto è una cazzata, ma è un modo per dire che Radio Popolare non è chiusa per ferie e fa buona e varia musica e delle volte dei bei servizi (Diario Americano).
mercoledì, agosto 12
FATTI 2 CONTI MI CONVIENE FARE L'EVASORE
Leggendo i giornali oggi ho capito una cosa: mi conviene fare l'evasore.
Infatti chi evade le tasse, porta i soldi all'estero può stare sicuro che prima o poi arriva Tremonti e gli fa un bel condono (se quei ciula del PD vanno avanti questo governo ce lo teniamo per altri 30anni).
Invece se esci con gli amici e ti ubriachi ti fanno una multa e ti tolgono i punti della patente il che sarebbe giusto se uno guidasse una macchina un po meno se uno gira in bicicletta!!
In pratica io che giro in bicicletta corro gli stessi rischi di sanzioni di uno che gira in macchina, ma non di mio cugino che avendo 15 anni non ha la patente....
Alla fine vale sempre il detto di mio zio: " se devi farla falla grossa!"
Ecco gli articoli correlati:
scudo fiscale
ciclista
Infatti chi evade le tasse, porta i soldi all'estero può stare sicuro che prima o poi arriva Tremonti e gli fa un bel condono (se quei ciula del PD vanno avanti questo governo ce lo teniamo per altri 30anni).
Invece se esci con gli amici e ti ubriachi ti fanno una multa e ti tolgono i punti della patente il che sarebbe giusto se uno guidasse una macchina un po meno se uno gira in bicicletta!!
In pratica io che giro in bicicletta corro gli stessi rischi di sanzioni di uno che gira in macchina, ma non di mio cugino che avendo 15 anni non ha la patente....
Alla fine vale sempre il detto di mio zio: " se devi farla falla grossa!"
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scudo fiscale
ciclista
lunedì, agosto 10
GIRO A CAMPOMORTO
Domenica ho corso da Vidigulfo a CampoMorto ed ho scoperto che:
- nel pavese fa molto più caldo che a Milano o nel parco pineta alle sette di sera
- se sei molto sudato con le zanzare non hai problemi
- google sbaglia (di questo parlo anche dopo)
Ecco il percorso:
View Larger Map
Il percorso riportato sopra non è esattamente quello che ho fatto io, anche se la distanza è la stessa (son 7km un po poco).
Non è esattamente lo stesso in quanto alcune delle strade a sinistra di via Milano guardando lo schermo per google non esistono. Nella visualizzazzione da satellite ci sono e si vedono ma non in quella da piantana quindi non si può passare e non posso segnare correttamente il mio percorso.
- nel pavese fa molto più caldo che a Milano o nel parco pineta alle sette di sera
- se sei molto sudato con le zanzare non hai problemi
- google sbaglia (di questo parlo anche dopo)
Ecco il percorso:
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Il percorso riportato sopra non è esattamente quello che ho fatto io, anche se la distanza è la stessa (son 7km un po poco).
Non è esattamente lo stesso in quanto alcune delle strade a sinistra di via Milano guardando lo schermo per google non esistono. Nella visualizzazzione da satellite ci sono e si vedono ma non in quella da piantana quindi non si può passare e non posso segnare correttamente il mio percorso.
venerdì, agosto 7
RICCARDO CASSIN 06-08-09
Ieri è morto Riccardo Cassin un uomo un mito della montagna.
Il suo nome è un qualcosa che a tutt'oggi è usato con deferenza, è il nome di tante forse troppe vie su cui la gente discute (quanti poi le provino boh!) ma è anche un imprenditore che ha creato un marchio e dei prodotti.
Magari qualcuno non essendo mai andato per monti può leggere la storia è qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Cassin
Un po cinicamente sono anche contento che una volta tanto i giornali parlino di un alpinista che è morto a casa sua e che quindi diano risalto alle imprese più che alle circostanze della morte.
Il suo nome è un qualcosa che a tutt'oggi è usato con deferenza, è il nome di tante forse troppe vie su cui la gente discute (quanti poi le provino boh!) ma è anche un imprenditore che ha creato un marchio e dei prodotti.
Magari qualcuno non essendo mai andato per monti può leggere la storia è qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Cassin
Un po cinicamente sono anche contento che una volta tanto i giornali parlino di un alpinista che è morto a casa sua e che quindi diano risalto alle imprese più che alle circostanze della morte.
martedì, agosto 4
IL SENTIERO CHE NON C'E'
Lo scorso fine settimana sono stato con Federica e Lorena al Rifugio Lagazuoi (quelle della foto):
L'idea di partenza era visitare i percorsi famosi della Grande Guerra, cosa che abbiamo fatto solo in modo sporadico e casuale. Nel senso che la galleria non l'abbiamo fatta ne abbiamo fatto le ferrate o visitato il museo, per ulteriori informazioni c'è google...
In compenso abbiamo fatto un sentiero che non c'è.
Causa brutto tempo dove l'arrivo al rifugio non ci siamo arrischiati a fare giri lunghi ma ci siamo messi seguire un sentiero sulla cresta a destra del rifugio.
Il sentiero inizialmente ha un nome: "sentiero austriaco" (in quanto ricalca quello che facevano le sentinelle austriache) e fino all'immancabile croce è ben segnato.
Passata la croce si vedono segni di un sentiero e le indicazioni di una vecchia segnovia cosi siamo andati avanti un po titubanti. Proseguendo nel sentieo abbiamo anche passato tre settori attrezzati (due con catena, uno con catena e scaletta) tutti ben tenuti.
Il sentiero si è un po perso sul finire della cresta ma questo a causa di un nevaio, passato il quale abbiamo imboccato facilmente il sentiero di ritorno al rifugio, anch'esso segnato.
Tornati al rifugio sono nati i dubbi in quanto il sentiero da noi fatto è riportato su nessuna cartina e per pigrizia non abbiamo chiesto informazioni...
La gita del giorno del dopo è stato un lungo e faticoso giro che dal Lagazuoi ci ha portato in Val Travenanzes, al Rifugio Giussani, al Col del Bors e poi chi al Passo del Falzarego chi alla Casa Cantonale costeggiando la Tofana di Rozes. Il tutto in 9 ore (comprese le soste e gli errori) e prendendo acqua e grandine ma il panorama e le marmotte lo meritavano.
Da questa gita ho imparato che quando non vado nelle montagne di casa è il caso che mi compri la guida e non che mi affidi alla relazioni dell'APT o simili. Relazione che nel caso specifico era sbagliata sia per il dislivello della gita sia su dove fosse il bivio per un sentiero.
Il dubbio della gita è perchè alla malga della Val Travenanzes il cartello della segnovia 403 è uno solo e indica un giro che non c'è! Ma come dimostrano le foto ne valeva la pena:
Questo il mio fine settimana escursionistico, purtroppo c'è stato anche un fine settimana al rifugio.
Il rifugio è stato ovviamente il Lagozuoi (foto sopra), che è un bel rifugio e si mangia bene! Il problema è la gente ecco di seguito le cose strane/brutte che mi son successe:
- mentre mi sciacquavo in bagno mi han consigliato di farmi la doccia (non perchè puzzassi ma per non farsi i fatti propri)
- mi han chiesto se avevo un asciugacapelli, ed alla mia faccia orripilata si è corretto dicendo da viaggio! Io conosco in pratica solo gente che in rifugio si lava i denti con il dito...
- Ho visto gente cenare dividendo le cuffie di un ipod e poi tirare un laptop (e non è normale in un sabato a 2700metri!)
- un simpatico personaggio (di cui non cito le malattie venerie sue e della madre nonchè il modo in cui sono state contratte) mi ha fregato una maglietta. Persona che spero ora stia usando la mia maglietta per coprirsi nel mentre passa giorni bloccato sulla tazza del bagno. Per altri insulti mi associo al pensiero di Alex.
- se metti 17 persone a dormire in una stanza dopo un po l'ossigne finisce
- dormire nel posto sotto di un letto a castello è claustrofobico
Alla fine della fiera ho imparato/ricordato alcune cose sulle gite in montagna, ed in generale:
- mai mettersi in viaggio il giorno dell'esodo
- mai ascoltare chi ti dice so io un giro alternativo
- non tutti i motociclisti tedeschi sanno andare in moto
L'idea di partenza era visitare i percorsi famosi della Grande Guerra, cosa che abbiamo fatto solo in modo sporadico e casuale. Nel senso che la galleria non l'abbiamo fatta ne abbiamo fatto le ferrate o visitato il museo, per ulteriori informazioni c'è google...
In compenso abbiamo fatto un sentiero che non c'è.
Causa brutto tempo dove l'arrivo al rifugio non ci siamo arrischiati a fare giri lunghi ma ci siamo messi seguire un sentiero sulla cresta a destra del rifugio.
Il sentiero inizialmente ha un nome: "sentiero austriaco" (in quanto ricalca quello che facevano le sentinelle austriache) e fino all'immancabile croce è ben segnato.
Passata la croce si vedono segni di un sentiero e le indicazioni di una vecchia segnovia cosi siamo andati avanti un po titubanti. Proseguendo nel sentieo abbiamo anche passato tre settori attrezzati (due con catena, uno con catena e scaletta) tutti ben tenuti.
Il sentiero si è un po perso sul finire della cresta ma questo a causa di un nevaio, passato il quale abbiamo imboccato facilmente il sentiero di ritorno al rifugio, anch'esso segnato.
Tornati al rifugio sono nati i dubbi in quanto il sentiero da noi fatto è riportato su nessuna cartina e per pigrizia non abbiamo chiesto informazioni...
La gita del giorno del dopo è stato un lungo e faticoso giro che dal Lagazuoi ci ha portato in Val Travenanzes, al Rifugio Giussani, al Col del Bors e poi chi al Passo del Falzarego chi alla Casa Cantonale costeggiando la Tofana di Rozes. Il tutto in 9 ore (comprese le soste e gli errori) e prendendo acqua e grandine ma il panorama e le marmotte lo meritavano.
Da questa gita ho imparato che quando non vado nelle montagne di casa è il caso che mi compri la guida e non che mi affidi alla relazioni dell'APT o simili. Relazione che nel caso specifico era sbagliata sia per il dislivello della gita sia su dove fosse il bivio per un sentiero.
Il dubbio della gita è perchè alla malga della Val Travenanzes il cartello della segnovia 403 è uno solo e indica un giro che non c'è! Ma come dimostrano le foto ne valeva la pena:
Questo il mio fine settimana escursionistico, purtroppo c'è stato anche un fine settimana al rifugio.
Il rifugio è stato ovviamente il Lagozuoi (foto sopra), che è un bel rifugio e si mangia bene! Il problema è la gente ecco di seguito le cose strane/brutte che mi son successe:
- mentre mi sciacquavo in bagno mi han consigliato di farmi la doccia (non perchè puzzassi ma per non farsi i fatti propri)
- mi han chiesto se avevo un asciugacapelli, ed alla mia faccia orripilata si è corretto dicendo da viaggio! Io conosco in pratica solo gente che in rifugio si lava i denti con il dito...
- Ho visto gente cenare dividendo le cuffie di un ipod e poi tirare un laptop (e non è normale in un sabato a 2700metri!)
- un simpatico personaggio (di cui non cito le malattie venerie sue e della madre nonchè il modo in cui sono state contratte) mi ha fregato una maglietta. Persona che spero ora stia usando la mia maglietta per coprirsi nel mentre passa giorni bloccato sulla tazza del bagno. Per altri insulti mi associo al pensiero di Alex.
- se metti 17 persone a dormire in una stanza dopo un po l'ossigne finisce
- dormire nel posto sotto di un letto a castello è claustrofobico
Alla fine della fiera ho imparato/ricordato alcune cose sulle gite in montagna, ed in generale:
- mai mettersi in viaggio il giorno dell'esodo
- mai ascoltare chi ti dice so io un giro alternativo
- non tutti i motociclisti tedeschi sanno andare in moto