Domenica Milano ha festeggiato la giornata nazionale della bicicletta.
Ho trovato bella l’iniziativa fatta in una città in cui il concetto stesso di ciclista (non intedendolo come il ciclopirla che va al Ghisallo con la palmerina la domenica ma come quello che la usa tutti giorni per spostarsi) è poco considerato.
Dico che è poco considerato in quanto per favorirli in città basta dargli le piste ciclabili (ed educarli ad usarle). È abbastanza facile e lo fanno in tanti posto: in Olanda fanno delle vere e proprie strade per ciclisti, a Torino (in centro) dedicano un pezzo di strada a loro in altri posti chiudono alle macchine insomma le soluzioni ci sono.
A Milano, infatti, si parla di fare piste ciclabili da anni ma poi non è che ne veda di molte nuove. E quelle esistenti sono poche e non molto ben studiate, ma messe li cosi un po a caso tanto per darsi un tono.
Un esempio quanto dico può è la pista ciclabile in viale Cassale che è delimitata solo da una striscia colorata, quindi tutte le macchine ci vanno quindi rispetto a quando non c’era non è cambiato nulla (mettere un qualcosa un po più dissuasivo non penso fosse difficile) ed un altro esempio è il Cavalcavia della Bussa dove la pista ciclabile finisce su degli scalini per poi scomparire.
Purtroppo questo approccio si è sentito anche sui festeggiamenti.
Infatti i giornali riportavano la chiusura della Cerchia dei Navigli e di altre zone. Dove per chiusura io pensavo si intedesse la chiusura della zona da loro delimitata ma al solito scemo io!
Per chiusura della Cerchia dei Navigli si intendeva proprio la chiusura di quelle strade lasciando libera circolazione alle auto al loro interno. Il risultato è che le macchine erano in giro e non c’era molto differenza rispetto ad una normale domenica, ed anche che le strade della cerchia fossero chiuse è opinabile. Ecco di seguito alcune foto che testimoniano il traffico di domenica:
via turati
via de amicis da Sant'Ambrogio
Un altro sintomo è che se dovevi gonfiare una gomma o stringere il bullone della sella non c’era nessun punto di appoggio (in compenso era pieno di stand di mediaset premium...).
Il risultato di tutto questo penso sia stata una poca partecipazione. Io in giro in bicicletta nel centro ci sono stato dalle 11 alle 2 circa. La gente in giro c’era ma con la bici poca, poco più del normale.
Per girare tranquillamente siamo stati nella poco frequentata zona rinascimentale (bella ma poco valorizzata e mal tenuta a tratti) con tanto di visita a Sant’Ambrogio (le altre chiese erano chiuse).
Magari l’evento sarà stato fantastico al Parco delle Cave, ma promuovere l’uso delle bici in un parco mi sembra un po una fesseria... (alcune zone era effettivamente chiuse ma insufficienti per una giornata dedicata alle bici)
Ieri c’era anche la bella iniziativa della Avon: una corsa a favore della ricerca contro il cancro. In alcuni tratti del loro percorso la strada era solo divisa a metà per cui da una parte correvano e dall’altra passavano le macchine!
Chiudere una strada a Milano è davvero troppo difficile!!
Dico che è poco considerato in quanto per favorirli in città basta dargli le piste ciclabili (ed educarli ad usarle). È abbastanza facile e lo fanno in tanti posto: in Olanda fanno delle vere e proprie strade per ciclisti, a Torino (in centro) dedicano un pezzo di strada a loro in altri posti chiudono alle macchine insomma le soluzioni ci sono.
A Milano, infatti, si parla di fare piste ciclabili da anni ma poi non è che ne veda di molte nuove. E quelle esistenti sono poche e non molto ben studiate, ma messe li cosi un po a caso tanto per darsi un tono.
Un esempio quanto dico può è la pista ciclabile in viale Cassale che è delimitata solo da una striscia colorata, quindi tutte le macchine ci vanno quindi rispetto a quando non c’era non è cambiato nulla (mettere un qualcosa un po più dissuasivo non penso fosse difficile) ed un altro esempio è il Cavalcavia della Bussa dove la pista ciclabile finisce su degli scalini per poi scomparire.
Purtroppo questo approccio si è sentito anche sui festeggiamenti.
Infatti i giornali riportavano la chiusura della Cerchia dei Navigli e di altre zone. Dove per chiusura io pensavo si intedesse la chiusura della zona da loro delimitata ma al solito scemo io!
Per chiusura della Cerchia dei Navigli si intendeva proprio la chiusura di quelle strade lasciando libera circolazione alle auto al loro interno. Il risultato è che le macchine erano in giro e non c’era molto differenza rispetto ad una normale domenica, ed anche che le strade della cerchia fossero chiuse è opinabile. Ecco di seguito alcune foto che testimoniano il traffico di domenica:
via turati
via de amicis da Sant'Ambrogio
Un altro sintomo è che se dovevi gonfiare una gomma o stringere il bullone della sella non c’era nessun punto di appoggio (in compenso era pieno di stand di mediaset premium...).
Il risultato di tutto questo penso sia stata una poca partecipazione. Io in giro in bicicletta nel centro ci sono stato dalle 11 alle 2 circa. La gente in giro c’era ma con la bici poca, poco più del normale.
Per girare tranquillamente siamo stati nella poco frequentata zona rinascimentale (bella ma poco valorizzata e mal tenuta a tratti) con tanto di visita a Sant’Ambrogio (le altre chiese erano chiuse).
Magari l’evento sarà stato fantastico al Parco delle Cave, ma promuovere l’uso delle bici in un parco mi sembra un po una fesseria... (alcune zone era effettivamente chiuse ma insufficienti per una giornata dedicata alle bici)
Ieri c’era anche la bella iniziativa della Avon: una corsa a favore della ricerca contro il cancro. In alcuni tratti del loro percorso la strada era solo divisa a metà per cui da una parte correvano e dall’altra passavano le macchine!
Chiudere una strada a Milano è davvero troppo difficile!!
4 commenti:
ma come corsa?? Alla avon walk - chiamandosi per l' appunto walk - noi abbiamo camminato
sai che ero convinto fosse riservata solo alle donne?
da noi pero si chiama Avon Running! (ma poi camminano in tanti...)
ma vah! E' per raccogliere fondi contro il cancro al seno ma nn e' mica solo per le donne O__o
PS: cmq - nn per dire - ma trasformarla in una corsa perde un po' lo spirito dell'iniziativa secondo me, no?
onestamente non lo so!
io ho visto solo donne e i giornali parlano solo al femminile di chi l'ha fatta...
PS
dissento!
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