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martedì, novembre 8

EMANUEL CARNEVALI

In genere non leggo poesie, quindi tutto quello che so lo devo per la maggiore alla scuola. 
Quel poco altro che so sono cose in cui mi sono imbattuto casualmente o sentendole citare. 
Ultimamente questa casualità sta aumentando perchè mi capita spesso di ascoltare Parole  Note su Capital e di pensare "cazzo che figata" (e qui cito un altra radio) sentendo alcune delle poesie o brani che propongono.

Domenica mi ha colpito questo pezzo:
Certe cose ci puntano contro il dito e ridono.
Certe cose
si nascondono agli occhi della gente
e si odono
piangere sommessamente.Certe cose cadono dal cielo:
cose nere informi, mostri
della notte e terrore
dei giorni.Certe cose sembrano essere state predisposte
da Dio e dal Diavolo.Certe cose sembrano nate in un abisso
e cresciute nelle tenebre.Certe cose portano l’immagine della bontà
come se il fuoco
ve l’avesse scolpita in bassorilievo.

Certe cose ridono fino a divenire teschi
e poi continuano a ridere.

Certe cose sono come alberi di pesco,
portano a lungo frutti verdi.

Certe cose sono come il vino che uno beve
soltanto per ubriacarsi.

Certe cose colpiscono
il cuore come un colpo di gong,
così che poi risuona a lungo.

Certe cose schiacciano il cuore come se fosse
uno scarafaggio.
Ed è orribile, come spiaccicare
uno scarafaggio.

Certe cose sono come il fulmine:
possono essere guidate
anche se pericolose.

Certe cose sono come pensieri dal piede pesante,
hanno il piede pesante anche se abitano il cielo.

Certe cose sono come le aquile.
Vivono in alto -
possono benissimo dimenticare la valle.

Certe cose sono come il terremoto:
utilizzano tutte le nostre paure.

Certe cose sono come la Bellezza che è morta da tempo:
solo l’acqua profonda del pozzo può lavarle e destarle.
ed anche la storia di chi l'ha scritta: Emanuel Carnevali. Pezzo che è tratto dal suo libro autobiografico "Il Primo Dio".

Mi ha colpito perchè sembra molto attuale e moderna come testo, potrebbe essere il testo di una qualche canzone ed è stata scritta a inizio secolo da un personaggio per nulla famoso ora ma con un suo credito ai tempi.

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