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lunedì, dicembre 20

PRIVALIA - UNA CATTIVA ESPERIENZA

Io compro online da tanto tempo, ho comprato un ovunque in Italia, all'estero, su eBay, sui forum e senza problemi fino ad oggi. Poi mi sono imbattuto in Privalia.
Privalia che cercando con Google tra i risultati si trova subito nella prima pagina un post di un blog dove ci sono non pochi commenti negativi sul servizio ma datati.
Per vari motivi io pero tendo sempre a fidarmi e quindi penso che quelle siano cose vecchie e che un po di sfiga può capitare a tutti.
Decido quindi a metà novembre di comprare un regalo di natale su Privalia (ed in contemporanea un altro sito  suo competitors) risultato ad oggi non ho ricevuto nulla da Privalia.
Il problema è che non solo non ho ricevuto nulla ma mi sembra mi prendano in giro.
Non vedendo arrivare l'oggetto nei tempi previsti ho scritto al loro customer care (sul sito non hanno un numero verde ne un operatore con chat online), ed ho avuto una risposta automatica che mi dice avrai risposta in 48 ore e poi nulla, nel senso non ho ricevuto nessuna risposta.
Oggi ho quindi riscritto un po seccato e la loro risposta,riassumendo, è stata che: 
hanno provato a consegnare l'oggetto per 10giorni ma non ci sono riusciti, che lo stesso è rientrato nei loro magazzini e che mi hanno rimborsato già tutto salvo le spese di trasporto.
Io ho riscritto facendogli notare che:
- la consegna era in un ufficio quindi non poteva non esserci nessuno
- che non si sono mai fatti vivi con me per avvisarmi dei problemi
- di rimborsi io non ne ho visti e su paypal la transazione è immediata
Oltre questo per esperienza so che nel caso un corriere non trovi a chi recapitare la merce lascia un avviso di giacenza.

Per la cronaca l'altro regalo mi è arrivato nei tempi e quando ho scritto a loro mi hanno risposto nel giro di 12 ore. Motivo per cui da loro (saldiprivati) comprero ancora da Privalia non so.
Per correttezza devo dire che anche Federica ha fatto degli acquisti su Privalia tempo fa e non ha avuto nessun problema.

Il post sopra l'ho scritto venerdi ed ho aspettato a pubblicarlo attendendo notizia da Privalia, a tutti capita di sbagliare, ed infatti stamattina ho ricevuto una loro mail.
Nella mail mi dicono che ad ogni fallimento nel tentativo di consegnano loro avvisano con una mail  e che inviano una mail anche alla partenza del periodo di giacenza, sarà ma di mail non ne ho ricevuta nessuna.

giovedì, dicembre 16

LAVANDERMAN

Lo scorso fine settimana siamo stati a Fiume a trovare Marja, una amica di Fede croata.
L’occassione è stata la proiezione del film su “Lavanderman” ad un festival del fumetto.
Lavanderman” (aka Boris Bunciga) è un supereroe croato che vive sull’isola di Hvar ed il cui biografo (cosi dice lui) è il compagno di Marja. Lavanderman come tipo pero è piu un Lando che un Superman.
Sinteticamente la trama del film è un’intervista/reportage sulla vita di Lavanderman, personaggio che è il sunto di tutti i difetti dei croati (ma un po di tutti).
La cosa davvero interessante del film è che pur essendo una produzione indipendente, molto a basso budget ed autofinanziata ha coinvolto tanti personaggi croati famosi (ed è anche la sua pecca perchè io non conoscendoli non è che abbia capito molto i loro interventi) ed è davvero ben fatto.
La cosa strana di tutto il fine settimana è stato che tutto il cast del film era convinto (e penso qualcuno lo sia tutt’ora) che noi eravamo li per vedere il film e non perchè Fiume fosse un buon compremesso tra Milano e Zagabria....
Io dico Fiume, ma non penso che ai croati non faccia molto piacere infatti tutti quelli con cui ho parlato conoscono bene la loro storia, ci tengono a raccontartela (con mia grossa invidia) e ne sono orgogliosi.
Il momento di imbarazzo però l’ho avuto il sabato mattina quando loro aprendo il giornale hanno letto che il loro ex-Primo Ministro era stato arrestato e subito dopo mi chiedevano conto della situazione italiana dicendomi che avevano appena visto Videocracy, e sgnignazzando un po.

Un consiglio se correte a Fiume evitate i gradini che portano al Castello perchè sono  davvero davvero tanti, tagliano le gambe e una volta imboccata la scalinata in pratica non c’è modo di uscirne fino alla fine.

giovedì, dicembre 9

MONTE CAZZOLA

Il sottotitolo della gita di martedì potrebbe essere basta crederci.
Martedì siamo partiti con cielo coperto e una pioggerellina insistente definita "fina folta e bastarda" da mio cugino. Tempo che è rimasto per quasi tutto il viaggio.
Arrivati in prossimità della meta si è iniziato a vedere il sole dietro le montagne, ed effetti a Devero c'era poi il sole.

Sole che non aveva comunque sciolto la neve sulla strada motivo per cui ho dovuto montare le catene o non sarei salito. Montando le catene ho dato un ottimo esempio del mio orgoglio maschile rifiutando l'aiuto di una ragazza (anche loro le stavano montando) che me l'offriva sfoggiando una faccia piuttosto scocciata e scioccata dalla richiesta.

In ogni caso arrivati a Devero come detto c'era il sole e non c'era nessuno! Oltre alle ragazze di cui sopra non c'era nessun altro ma tanta (20/30cm) di neve fresca.

Iniziamo la salita al Monte Cazzola io con la split (Fede con ciaspole) e tutto fila liscio e lo spettacolo era fantastico. In un paio d'ore arrivo in cima, Fede si ferma un po prima.
Mentre salivamo dalla piana si stavano alzando delle nuvole. Nuvole che mi hanno rotto le scatole nel tratto più bello e più sciabile. Rottura di scatole che è consistita in cadute, sbaglio di strada  e successivo ravanamento vario ed eventuale per tornare sulla retta via.
Per il resto tutto tranquillo e molto divertente.

Qui qualche foto:













PS
in questo post dello scorso anno, avevo definito questo percorso come la salita al Lago Nero sbagliandomi.

martedì, novembre 30

PRIMA USCITA STAGIONE 2010-2011

Sabato finalmente ho fatto la prima uscita della stagione invernale 2010-2011.
La meta è stata Punta Leretta, che è diventata il piano C non programmato ma ben riuscito.
Il piano A è saltato a causa di una strada chiusa per pericolo valanghe mentre il B è saltato per tempo pessimo!
In ogni caso la prima uscita seppur fatta su un percorso noto è stata tutta una novità. Novità tutte a livello dei materiali. Da quest'anno infatti ho una nuova tavola (in realtà 2) una fantastica Burton S-Series da 168cm e nuovi scarponi Bonfire. 
La tavola è una splitboard e non mi ha fatto per nulla rimpiangere le ciaspole, anche se salendo ho dovuto ogni tanto tribolare (aka sacramentare) e devo ancora impare un po di cose.
Qui una qualche foto fatta da Fede:






giovedì, novembre 25

LUMINARIE DI NATALE

La premessa al post è che ultimamente causa tempo infame ed altro passo troppo a Milano quindi girandoci mi incazzo e mi lamento!
L’ultima, inutile, polemica cittadina riguarda le luminarie di natale di via padova.
Il tutto è nato dalla trovata del comune di spostare le luminarie auguranti buone feste in varie lingue straniere da via padova per metterle in viale forlanini e sostituendole con scritte in italiano. Da qui è nata una polemica tra opposizione e maggioranza.
I primi rimproverano ai secondi che cosi facendo non aiutano l’integrazione in una zona ad alta densità di stranieri gli altri a difendere l’italianità della via e aggiungendo che cosi evitano il crearsi di ghetti.
Minchia ma con tutti i cazzo di problemi che ci sono a Milano, c’è davvero bisogno di discutere di queste cose? Davvero i residenti non italiani di via padova si sentiranno più o meno ben accetti in base alle luminarie? E chi è italiano e li ci vive davvero si sentirà meglio leggendo scritte in italiano?
In ogni caso ora sembra che forse le rimettono, ma aggiungendo gli auguri in italiano.

Nel caso quelli dell’opposizione volessero fare polemica sulle luminarie con il comune forse un bersaglio più facile sarebbero quelle in via lorenteggio.
In quella via infatti il tema sono le frasi di Mike Bongiorno (grande personaggio) per cui come luci di natale uno può leggere cose del tipo: “la uno”, “la due”, “o la treee” o “lascia o raddoppia”.
Anche se la chicca del buon gusto è la seguente successioni di frasi: “Ahi Ahi Signora Longari”, “mi è caduta sull’” e per finire la frase la figura di un uccello.
Questa è una cosa di pessimo, cattivo gusto che non c’entra nulla con il natale (festa cristiana) e che a me ha dato fastidio! (forse che l’opposizione non ci bazzica in lorenteggio?).
Qui manca anche la Curia che si incazza per quello che succede in Duomo ma poi se ne frega del resto della città!

Un altro motivo per far polemica, ma con la regione potrebbe essere questa scritta:


pagata anche con i miei soldi e su cui non si può essere non d’accordo, ma forse una frase più felice esi poteva trovare e leggendo la quale la risposta che mi viene è “discutiamone!”

martedì, novembre 23

OGNI TANTO MI DISTRAGGO

Ogni tanto mi distraggo e mi dimenticato di vivere a Milano.
Durante questi momenti di distrazione dimentico che Milano è una cittadina provinciale italiana piuttosto poco confortevole nei servizi pubblici.
Motivo per cui mi sobbarco ogni volta delle gran perdite di tempo o disagi che penso siano inesistenti in molte altre città del mondo un minimo piu sensate.
L’ultima distrazione è successa venerdi sera.
Serata nella quale a causa del tempo non siamo potuti uscire in bicicletta e dovendo andare in una zona non proprio vicina a casa ma ben servita dalla metropolitana abbiamo scelto questa.
Il motivo era una degustazione di formaggi (bergamaschi) dell’Onaf (in pratica l’associazione dei sommelier del formaggio) con abbinati dei vini bergamaschi.
Finito l’evento siamo andati a mangiare un qualcosa e alle ore 12.15am (circa) eravamo ad una fermata della metropolitana, linea rossa. Arrivati li abbiamo scoperto che gli unici treni rimasti andava in direzione opposta a quella che ci serviva.
Non ci siamo crucciati della cosa e ci siamo diretti ad una fermata delle verde (che tra l’altro era la linea che ci serviva) che era li a 5 minuti.
Arrivati alla fermata tutti gli accessi dal nostro lato del piazzale erano chiusi e diregendoci a quello che avrebbe dovuto essere aperto scopriamo che anche quello era chiuso perchè non c’erano piu treni, e si erano fatte le 12.35am (stando larghi).
Al che abbiamo accompagnato per un pezzo verso casa una nostra amica e deciso di tornare con i mezzi pubblici. Scelta non fatta per taccagneria ma perchè taxi in giro non se ne vedano nemmeno ai loro parcheggi e di buttare un altra mezz’ora in attesa non avevamo voglia.
Quindi prendiamo un autobus per andare in direzione casa sapendo che avremmo dovuto cambiare poco dopo. Ovviamente il primo autobus lo prendiamo senza problemi ma la coincidenza la perdiamo! Ci passa proprio davanti ed era l’ultimo.
Al che per andare a casa abbiamo dovuto camminare per un quarto d’ora arrivando a casa alla 1.30am su per giu.
Ora io dico ma una città che si vuole definire di caratura mondiale, che dice di voler favorire il trasposto pubblico rispetto a quello privato come cazzo è possibile che non si doti dei mezzi per far muovere la gente la sera?
Non dico di avere i mezzi attivi tutta la notte ma la una circa è: la fine del secondo spettacolo al cinema, l’orario di ritorno per chi va a teatro e poi a mangiare un qualcosa, di una cena un po lunga e a volte anche di chi torna dal lavoro.
Magari se ci fossero dei mezzi sicuri (non nel senso di incolumità fisica ma nel senso di che passano) uno li prenderebbe anche.


La distrazione poi finisce del tutto quanto poi capisco che stanno tornando di moda i karaoke!!

mercoledì, novembre 17

DUE COSE CHE MI HAN COLPITO

Nel fine settimana, più o meno, ci sono stato un paio di eventi che mi hanno davvero fatto pensare: ma dove cazzo vivo!  I due fatti sono successi uno in treno e l’altro è in realtà un titolo di giornale.

Il fatto sul treno è accaduto sulle Ferrovie Nord Milano (aka FNM) ed è questo: all’arrivo del controllore un ragazzo dichiara al controllore che non ha il biglietto in quanto alla stazione di partenza non avevano da cambiargli i soldi (50euro) e quindi non ha potuto fare il biglietto.
Il controllore, giustamente non gli fa una multa, ma è partito con una filippica dicendogli perle di saggezze del tipo: “si ma lei ha preso lo stesso il treno...” (nella sua testa infatti non avrebbe dovuto prenderlo), “la stazione non è una banca che cambia i soldi..” (io mai andato a cambiare un 50euro in banca) e “per un po hanno il resto ma poi lo finiscono...”.
Non contento ha continuato a blaterare anche mentre il ragazzo (ed io) scendevamo dicendo anche che “quando si fa il biglietto si devono avere i soldi giusti perchè in stazione non sono obbligati ad avere il resto è la legge che lo stabilisce! e la legge è del 1870! Non è colpa nostra...”, frase che gli è valso uno sguardo di commiserazione da parte di tutti i passeggeri...
Ora se la legge è una cosa vera o no io non lo so, ma questa storia dei soldi giusti la sento da sempre quindi penso che sia una triste realtà.
Facendo che la legge esista ma è mai possibile che nel 2010 chiunque eroghi un servizio pubblico statale (o para statale) non si renda conto che le persone che usano i mezzi (in questo caso) sono chi gli da lo stipendio (in forma di tasse o biglietti) e che quantomeno non andrebbero trattati come degli stronzi. Non è cosi difficile pensare ad un servizio che aiuti a spendere i soldi, avere il resto non penso comporti arresto o altre conseguenze per chi vende i biglietti.
Possibile che nessuno in queste aziende sappia che esiste il marketing da un qualche decennio e che una delle regole è l’attenzione al cliente?
Ora non chiedo che l’attenzione sia cosi forte da causare incidenti nel caso di ritardi come in Giappone ma minchia avere il cambio di 50 euro in stazione direi che sia il minimo.
In verità un’idea di marketing alle FNM una decina di anni fa l’hanno avuto ed è stata l’introduzione del bibitaro sui treni pendolari. Idea abortita penso in un mese dato che sui treni in genere non ci si muove da sempre.
(la speranza pero mi risorge leggendo questo)

L’altro fatto è stato leggere questo titolo sul Corriere:
La nostalgia di Parigi per la movida perduta(e il problema non è che movida non è francese)
e pensare che su Milano in genere si leggono questi titoli:
Movida, rumore due volte oltre i limiti
Movida tra affari e disagi «Presto un numero chiuso»

L'articolo su Parigi racconta solo che li, come ovunque, ci sono persone che chiedono una città più viva la sera e che vogliono il diritto di far baldoria da una parte e dall’altra alcuni che sono contrari.
La cosa che li accade e qui no è che il sindaco prende le due parti e parla con entrambe per capire la soluzione, niente di strano ma qui impensabile. Anche perchè li le firme le raccolgo anche pro vita notturna e non solo contro la vita notturna. (per la cronaca io un locale piuttosto attivo l'ho davanti la finestra di casa quindi posso parlare)
Non si puo dire che la differenza sia dovuta al fatto che Parigi ed il suo circondario siano un posto tranquillo e senza problemi, forse l'unica differenza è che li non si ragiona ( o sembra) solo in termine di repressione e capiscano anche che una città per crescere deve crescere tutta. 
Ora quali delle due sia considerata più bella, vivibile, allegra e a portata d’uomo non lo so! ma io di storie d’amore (o di sesso) a Milano ne ricordo poche poche nei film e libri.

martedì, novembre 9

CATTIVE PUBBLICITA'

In televisioni ultimamente si ha una grande copertura mediatica di alcuni fatti (esempio il delitto di Avetrana) tanto da farli diventare fenomeni di massa scatenando fenomeni patetici come le visite ai luoghi del delitto e pochissimo di altri.

Una delle cose di cui non si è sentito parlare è la condanna di Kilocal per pubblicità ingannevole da parte dell’Antitrust. Lo so che è un fatto minore ma dei maggiori non ho voglia di parlare.
Il motivo della condanna è che in pratica la pubblicità non spiegava bene che il prodotto è solo un integratore alimentare ma dava l’impressione che fosse un medicinale la cui assunzione permetteva lo smaltimento delle calorie in eccesso ingerite, motivo per cui gli spot avrebbero fatto capire che senza altri sforzi (come le diete) si poteva perdere peso. Io non me ne sono mai accorto e davo per scontato avesse sotto la dicitura: associato a un regime alimentare corretto o simili come tutti i suoi concorrenti (anche se penso nessuno se la fili come frase).
Questo è un tipico esempio di pubblicità ingannevole tanto che l’esempio che mi hanno spiegato e fatto studiare all’università.

Ora perché non si sia parlato di questo caso leggendo in giro si dice che sia colpa dei forti investimenti pubblicitari che fatti da Kilocal e che nessuno dei media vuole perdere. Poi pero perchè si sia parlato delle condanne a Mediaset Premium e Sky (e poi assoluzione per quest'ultima)  io mica lo so bene. 
Tutti e tre sono investitori che muovono un mucchio di soldi in pubblicità, e le colpe mi sembrano davvero sottigliezze anche se poi io capisco di più la condanno a Kilocal che agli altri due (se non lo leggevo mai avrei immaginato che la talpa Ugo rappresentasse chi non ha Sky  etutt’ora non mi sento molto offeso dalla cosa...).

martedì, novembre 2

MONTE MOREGALLO PER IL CANALONE BELASI

Fine settimana lungo con previsioni pessime: prevedevano pioggia e sono 3 giorni che piove. Unico momento utile per una gitarella sembrava essere il sabato mattina. Quindi essendo da solo mi son0 organizzato per andare a fare una gita sul Monte Moregallo in zona Valmadrera.

Scegliendo di salire al Moregallo decido di salirci per il Canalone Belasa.
Alla fine è stata una bella gita ed è stato divertente salire il canalone (anche se lo sconsiglio in caso di brutto tempo), panorama bello come sempre nel Triangolo Lariano, giro c'era poca gente ma simpatica e c'era il sole tanto che alla fine mentre mi cambiavo ero a petto nudo!
Unico problema è stato che per  la discesa ho scelto di seguire il sentiero "Paolo ed Eliana", che è davvero panoramico ma è stato davvero una mazzata per me. Il sentiero è molto molto ripido e  io l'ho fatto un po di corsa e con gli scarponi pesanti motivo per cui mi sono distrutto i piedi e le caviglie! (ero di corsa perchè nel pomeriggio dovevo andare ad esercitarmi con l'Artva). Per la discesa io, quindi, consiglio uno qualsiasi degli altri sentieri anche se non li ho fatti!
Qualche suggerimento sulla gita:
- per andare a Belvedere si deve entrare in centro a Valmadrera e dopo un poco si trova l'indicazione
- a  Belvedere non c'è un cavolo di parcheggio
- la segnalitica c'è ed è frequente ma strana. Ai bivi, mi è sembrato, si trovano sempre le indicazioni per i cambi di percorso ma mai per quello su cui si è.
- spesso erano più evidenti le tracce che portavano a posti da dove fare una foto che il sentiero.
- io da macchina a macchina ci ho messo tre ore e mezza circa (che in giro ho visto dati contrastanti sulla durata)

Ecco qualche foto:













domenica, ottobre 31

QUOTE LATTE

Ora è un po (un bel po) che son tornato dalle vacanze io, e penso tutti, ed è un po che aspetto di vedere un’aggiornamento su uno dei principali casi dell’estate: Le Quote Latte.

Quindi potrebbe essere che la cosa si sia risolta mentre io ero via, o che io non me ne sia accorto. Pero controllando non ho trovato notizie che dicano questo, ma semplicemente non ho trovato notizie sulla vicenda (magari sono io che non so cercare!).

Facendo delle ipotesi penso che la vicenda tornerà nel sottobosco delle notizie, per poi riemergere con proteste e can-can mediatico di chi è favore e chi è contro tra un qualche mese. (è qualche lustro che va avanti). Il motivo per cui avviene per me è semplice: ci sono in mezzo soldi da tirare fuori e nessuno vuole dire “tu devi pagare” e men che meno ho sbagliato.
In questo casino che è la vicenda delle quote latte sembra ci sia solo un partito (La Lega) schierato in modo chiaro (a favore di chi non paga le multe) mentre gli altri lo sono meno o non si capisce bene (davvero strano non capire il PD).

A guardare bene pero è capibile perché non si schierino: tutta la faccenda è davvero tanto ma tanto ma tanto complicata su cui sono stati e fatti interventi vari ed eventuali di senso a volte opposto, senza mai risolvere il problema che ormai si trascina da circa un 30anni!
Per capirci un qualcosa e con tutto il web a disposizione ho provato a capire un po di più della sua genesI ma non sono arrivato a nulla! 30anni di storia e non si trova un sunto decente in rete (poi magari c’è un libro che la spiega benissimo).
Di seguito riporto la parte di storia che ho capito e di cui sono abbastanza certo.

Agli inizi degli anni ottanta  la CEE (si chiamava cosi allora) decide di regolamentare il mercato comunitario del latte mettendo delle quote massime di produzione nazionale oltre le quali scatteranno delle multe. La decisione è presa per limitare le eccedenze produttive ed il motivo è rendere stabili i prezzi dello stesso (in quanto prezzi inelastici che possono andare solo verso il basso). Il concetto che volevano applicare era semplice: ogni singolo produttore può produrre un tot di latte e chi vuole produrre di più, lo può fare ma deve pagare una tassa su questa sovraproduzione.
Per questo motivo ogni paese censi la produzione nel 1983 fissando quella come tetto.  In Italia ovviamente si fanno male i conti. Per cui la produzione dichiarata è inferiore del 20/25% (ma ho qualcuno dice del 50%) rispetto a quella reale.
Il motivo dell’errore non è chiarissimo, ci sono diverse ipotesi. Una dice che è dovuto al fatto che in Italia la produzione è molto frammentata e a volte fatta da microaziende che non sono state censite, in quanto impossibile
Un'altra dice che la produzione era giusta, solo qualcuno ha poi detto che produceva di più (strano vero).
Un’altra è che la produzione in eccesso era in nero e quindi non contabilizzabile ufficialmente.

In ogni caso il tutto entra in vigore alla fine degli Ottanta, e la produzione è rifissata su un anno più vicino all’entrata in vigore ma si sbagliano ancora i conti (valgono sempre le considerazioni sopra) e si va avanti. Nel mentre il Governo (i vari che si sono succeduti) si era opposto in sede europea a questo progetto, perdendo un po di cause e dovendo poi introdurlo per forza.
Quando si parte (o meglio l’Europa parte) qualcuno produce stando nelle quote (pochi si dice), qualcuno le sfora.
Ad un certo punto la CEE fa un controllo scoprendo che l’Italia è fuori quota (lo sapeva dell’inizio ma fa nulla). Quindi chiede i soldi della multa. L’Italia si oppone, mostra le sue ragioni ed infatti ottiene un aumento del 10% della quota ed uno sconto sulla multa. Multa che deve essere pagata, e si pensa che a farlo sarà lo Stato o le associazioni di categoria ma non i singoli produttori. Inizialmente paga lo Stato, cioè tutti.
Il Governo prende quindi provvedimenti e divide i produttori di latte in buoni e cattivi. Decide poi di agire cosi: ai buoni dice di continuare a produrre come prima rispettando le quote loro assegnate; ai cattivi che la loro nuova quota è la produzione assegnata in precedenza più l’eccedenza, ora è un po meno strana la sedicente dichiarazione falsa sulla produzione di cui sopra.
Questo ha anche l’effetto di creare un mercato delle quote latte per cui i buoni per poter crescere, comprano quote per produrre dai cattivi (bella merda).
Nel mentre delle multe tutti se ne “fregano”, perché tanto qualcuno pagherà e si pensa che quel qualcuno sarà lo Stato.
Agli inizi degli anni Novanta pero la Comunità Europea (nel mentre ha cambiato nome non è colpa mia) dice che le multe devono essere pagate dai singoli produttori e si parla di qualche migliaia di miliardi di vecchie lire.
Il Governo quindi va a piangere a Bruxelles ed ottiene uno sconto sulla multa ed un aumento della produzione in cambio dell’applicazione delle norme, tra cui quella che ogni allevatore debba pagare per la sua sovraproduzione futura e passata.
A metà dei Novanta il Governo fa (si ancora) i controlli del caso, va a capire chi ha davvero le mucche e fa latte, quando produce ognuno: insomma regolamenta il tutto. Nel mentre pero arrivano le prime multe ai singoli produttori, le prime proteste che hanno rilevanza mediatica e gli allevatori continuano a sovraprodurre (in nero). Gli allevatori iniziano ricorsi amministrativi contro la procedura.
Nel mentre si registra un costante calo dei produttori (2/3 in meno), uno spostamento delle maggior parte delle quote latte in Lombardia e regioni che restano senza quote.
I vari Governi intervengono
Per capire l’entità del fenomeno delle multe comminate ogni anno in Europa a causa delle quote latte l’Italia ne prende circa l’80%.
Ora ad inizio estate è entrato in vigore un provvidemento dell’ex Ministro Zaia voleva per l’ennesima volta derimere la disputa. Il provvedimento pero ha come effetto collaterale quello di: far pagare allo Stato le multe (cioè a noi) e non a quei pochi che non seguono le regole e parificare tutti i produttori quelli buoni e quelli no (qui intesi come chi le stava pagando e chi no).
Tra l’altro si capisce che i buoni con il nuovo provvedimento ci vanno a smenare. Da qui sono nate nuove polemiche da parte di tutti, anche perché tra i contrari alle nuove norme c’è anche il nuovo Ministro dell’agricoltura Galan....

Dopo aver provato a ricostruire il tutto devo dire che alla fine non ce l’ho fatta a trovare notizie più chiare, con date e avvenimenti certi. Non cito mai il colore del Governo che ha preso le decisione perché ci han messo le mani un po tutti.

Il sunto per me è che nell’incompetenza generalizzata di chi governava è nato un enorme problema che ha devastato il mondo della produzione di latte in Italia. Creando una situazione per cui gli onesti ci hanno perso pesantemente in favore dei disonesti con la complicità (incapacità) manifesta di chi comandava. Situazione che nessuno ha la voglia ed il coraggio di affrontare in modo concreto dando le colpe a chi se le deve prendere pagandone le conseguenze (non so dire che siano).
Il risultato comunque è che i produttori di latte versano in uno stato economico precario (non so se tutti ma penso molti) e che in Italia sembra si produca meno latte di quello che serva.

In realtà al ritorno dalle vacanze ho notato che è mancata dai giornali un'altra polemica estiva/primaverile: quella su come organizzare le sfilate della moda femminile a Milano e sul se la loro programmazione debba o meno piegarsi al volere della direttrice di Vogue US. Ma di questo mi importa davvero poco!

PS
link ne avrei dovuti mettere troppi e troppo vari, da Coldiretti al sito di Casini e quindi ne metto solo uno: www.google.com


martedì, ottobre 26

SALONE DEL GUSTO 2010

Non è bello ma stando al Salone e pensando al topic che avrei scritto avrei voluto intitolarlo: “Salone del Gusto 2010 - Uhm!”.
Questa è la terza volta che lo visito e la prima da socio di Slowfood ma i motivi per cui avrei voluto aggiungere “uhm” è che ho riscontrato un po di problemi organizzativi un po seccanti.

Il primo problema riscontrato è che non c’era il guardaroba, nel senso che lo spazio al Lingotto Fiera c’è ma non c’era nessuno a gestirlo e chi come noi (io e Fede) necessitava di depositare delle cose non è stato molto comodo (anche se è andata peggio a chi poi ha dovuto girare con il trolley).
Il secondo problema è l’aver posizionato l’ingresso da una parte e la zona per il ritiro dei pass per gli eventi dalla parte opposta e un po nascosta sulla destra. Zona di ritiro che tra l’altro non tutti gli addetti sapevano indicarci dove fosse e che dovessimo andare li a ritirare i nostri pass (non per colpa dei volontari che sono stati tutti gentili).
Questi sono stati i due veri problemi poi ci sono state delle cose che non mi sono piaciute, ma sono a livello di gusto.
A occhio a me sembra che il Salone si sia ingrandito, nella realtà non lo so e non ho voglia di controllare. Non mi è piaciuta l’idea di spostare in spazi esterni non coperti alcune cose, è vero che questo ha permesso di allargare lo spazio concerti/interventi e quello dedicato ai cibi di strada rendendoli più vivibili e fruibili (anche se mancava il lampredotto) ma essendo a Torino e a fine ottobre non mi è sembrata una grande idea (poi di culo non faceva freddo ne pioveva).
La scorsa edizione c’era uno spazio all’interno dove erano raggruppati i birrifici artigianali (birra che per me deve stessa dignità del vino o quasi), con a fianco la zona concerti/interventi creando cosi una zona relax (ti sedevi, bevevi una birra ed ascoltavi cosa raccontavano/suonavano le persone). Quest’anno i birrifici erano dispersi all’interno delle varie regioni e della zona concerti/interventi ho detto cosi non c'era una vera zona relax. Tutte le installazioni erano concentrate all'ingresso e quindi ci dovevi andare apposta.

Nel 2008 i Presidi Slowfood (non ricordo se tutti o solo alcuni) erano raggruppati in una zona e questo permetteva di scoprirli meglio rispetto a quest’anno in cui erano affogati negli spazi regionali/nazionali e ci si imbatteva in loro quasi per caso.
In generale, quindi, in questa edizione non mi è piaciuta la gestione degli spazi: era tutto troppo settoriale di qui gli stand con le regioni di la le zone con i progetti e simili. Le altre volte era tutto più mischiato per cui girando ti imbattevi nelle cose ed era molto più bello per me (per cose intendo i settori in cui c'erano installazioni o spiegazioni su come mangiare/vestirsi seguendo le idee di Slowfood).

I motivi per cui avrei messo “uhm” sono quelli sopra il motivo per cui non l'ho messo è che il Salone del Gusto e Terra Madre sono una grande iniziativa e i problemi sono solo organizzativi e non c'entrano con l'idea e la sostanza delle cose.
Volendo esplicitare i motivi perché mi è piaciuto direi che in ogni caso ho visto (sentito poco stavolta) cose interessanti e bei progetti.(Dire che ho assaggiato cose buone è scontato ma doveroso.).
Una considerazione da fare è che c’erano meno soldi e si vedeva dagli stand delle regioni. La scorsa volta erano spesso grandi e facevano spettacoli fighissimi, quest’anno decisamente più piccoli e discreti.
Il vero plus del Salone quest’anno è stata la presenza di un settore dedicato alla Banca del Vino.
Uno spazio dedicato ai vini di qualità per lo più italiani, spazio al quale siamo acceduti con un biglietto per 15 degustazioni che poi son diventate per culo 21 (potrei elencarli ma mi sembra inutile)! Con l'aggiunta di un assaggio di pasta fatta da Davide Scabin, che tra design della presentazione e gusto era davvero meritevole.

Banca del Vino dove per motivi didattici ci siamo fermati un bel po di tempo assaggiando ottimi vini e conoscendo un sacco di gente tra cui: i bravissimi e simpatici sommelier Fisar che ci hanno sopportato tutta sera, le ragazze dell’enoteca anche loro gentili e vari ed eventuali che abbiamo conosciuto.
Dopo tanti anni mi è successo di uscire da un locale (Banca del Vino) a luci spente e di vedere il barista che mi viene a salutare!

martedì, ottobre 19

UNA BRUTTA FIGURA

Premetto che in genere io non guardo molto le trasmissioni a tema politico/attualità o giornalistico.
Le prime perché tanto ci sono sempre i soliti 4 personaggi che parlano e litigano della qualsiasi e davvero non mi interessa ascoltarli, anche perché non penso abbiano molto da dirmi.
Quelle giornalistiche (Report o Presa diretta) perché davvero mi mettono una tristezza immensa sullo stato delle cose in Italia. Queste cose preferisco leggerle con comodo sul giornale (si io lo compro ogni mattina) o sui vari siti di informazioni, non so perché ma leggere le cose me le spersonalizza mi da il tempo di scoprirle un poco alla volta e le rende più sopportabili.

Lunedi pero sono incappato in "Effetto Domino" su La7 e mi sono fermato a guardarla un buon quarto d'ora anche se a spizzichi e bocchini. Tanto da perdermi il finale di "The Menthalist".

Motivo per cui sono stato colpito è che l'ospite era Zaia e stava discutendo con un rappresentante dell'Udc del Ticino, cioè quelli della campagna con i toponi. Campagna di stampo leghista il cui obiettivano erano i rumeni, i frontalieri italiani e Tremonti.
La brutta figura l'ha fatta perché non ha saputo controbattere al politico svizzero che usando argomentazioni proprie della Lega diceva di non volere più i frontalieri nel Ticino. Non ha saputo spiegare perchè è giusto che ci siano i frontalieri, perché la campagna è sbagliata e perchè la Lega (ricordo Lombarda, e ricordo nata in zona di frontalieri) si sia indignata.
Per difendersi Zaia ha continuato a ripetere che lui e lo svizzero (non è che non lo voglia nominare è che non trovo il nome) dicevano le stesse cose, che l'idea di fondo era la stessa.
Insisteva dicendo che il suo slogan "in Veneto prima i veneti" significa prima le persone che hanno scelto di vivere e formarsi una famigli in Veneto siano essi italiani o immigrati. Aggiungendo che se si guardasse alla regione come a un'azienda e a lui come a un manager si troverebbe normale e ragionevole la scelta mangeriale di investire su chi vuole crescere in seno all'azienda e non volere investire su chi vuole fare un uso dell'azienda mordi e fuggi succhiando risorse da spendere altrove. Concludeva quindi dicendo che anche lo svizzero la vedeva al suo stesso modo e che la situazione era uguale e che quindi il Ticino dovrebbe investire sui frontalieri.
A questo punto la conduttrice ha mandato un grafico in cui si vedeva che circa 40mila, un terzo del totale, dei lavoratori ticinesi sono frontalieri. Il frontaliere è una persona che vive in Italia a ridosso del confine che parte la mattina e la sera torna in Italia, e che quindi si adatta alla definizione di Zaia di chifa un uso mordi e fuggi di una zona e quindi persone su cui non puntare. Ma Zaia ragionando arrivava alla conclusione contraria....

La campagna dell'Udc ticinese e la situazione sono talmente simili a Lega e Nord Italia che anche i frontalieri usano come giustificativi gli stessi usati da molti extracomunitari: Noi facciamo lavori che gli svizzeri non vogliono fare! (per me affermazione vera sia qui che li in molti casi).
Un vero peccato che nessuno chieda alla Lega di chiarire le sue posizioni argomentandole. Una volta avute le argometanzione sarebbe bello chiedere perchè il ragionamento non vale (o vale) se in mezzo c'è un italiano.

A Zaia si sarebbero potute fare altre domande per metterlo in crisi del tipo:
- ma se il Veneto è di chi ci vuole costruire un progetto di vita perché non può portarlo avanti seguendo i suoi usi e costumi (religione, abbigliamento,ecc)?
- ma se a chi arriva con un progetto di vita non fornite un supporto (permesso soggiorno, ricongiungimento familiare, luoghi culto, ecc. )come fa a non fare progetti mordi e fuggi? (di questo pero han parlato con ospite un cinese/veneto imprenditore)
La conduttrice (Myrta Merlino) pero è stata troppo buona (o non cosi cattiva) e non le ha fatte.

La campagna dei Toponi è una boiata e non capisco perché nessuno (per quanto ne so) gli risponda per le rime.
Dei rumeni non parlo perché non so conosco bene la situazione Svizzera.

Se la prendono com Tremonti perché ha fatto rientrare i capitali all'estero. Capitali che erano finiti all'estero in seguito a evasioni e magari crimini vari. Capitali sui quali il Ticino ha prosperato per anni. Quindi la campagna in pratica si lamenta del fatto che in Italia si sia provato ristabilire la legalità (guarda te cosa mi tocca dire)!
E' un po come se un trasportare di droga facesse un esposto alla magistratura perché ci sono troppi controlli e ora il traffico illegale passa altrove.
Che poi è il mondo ha deciso di dare battaglia ai paradisi fiscali (seconda cazzata) e la Svizzera lo è ed ha scelto di arrendersi capita che un mercato muoia...

Argomento frontalieri, se la prendono con loro perché dicono rubino il lavoro, in alcuni casi potrebbe anche essere vero. Il problema dell'Udc svizzero, e di qualsiasi partito populista, pero è il non capire che delle cose si deve prendere tutto non solo ciò che piace.
Gli svizzeri sono contenti che molte aziende mettano la loro sede a Lugano per poter operare in Italia e pagare tasse svizzere, gli anche piacere che alcuni imprenditori dislochino la produzione in Ticino e che i lombardi vadano in Ticino a spendere soldi (benzina, sciare, Fox Town). Quindi direi che possono anche accettare i frontalieri.
Frontalieri che se vengono assunti è perché chi li assume ha la sua convenienza: costeranno meno, saranno più qualificati, parleranno meglio non lo so! (visti gli stipendi dubito costino meno)

La mia proposta per risolvere la questione è: la Svizzera fa una legge per eliminare i frontalieri e l'Italia implementi un sistema di: dazi, sgravi e tasse per cui operare dalla Svizzera sull'Italia diventi economicamente insostenibile. Mi sembra onesto: ognuno si tiene il suo.

martedì, ottobre 12

PAROLE IN LIBERTA' SULLE BICI

Ultimamente sento tante parole in libertà sulle biciclette!
Le prime sono le nuove norme del codice della strada che impongono giubbetti catarinfrangenti per i ciclisti che percorrono strade extraurbane la sera e le gallerie. Allora il principio è sicuramente giusto rendere più visibili i ciclisti non è una brutta idea. Magari prima era meglio obbligare tutti ad avere delle luci funzionanti (cosa di cui c'è già l'obbligo mi tra l'altro) ed il caschetto (per me salva molto di piu la vita). Eppoi non capisco la differenza tra fuori città ed in città!

Altre dichiarazioni che mi piacciono sono quelle dell'assessore comunale all'urbanistica Masseroli. Assessore che è in carica da un po di anni direi, e aggiungo che nel 2011 ci sono le elezioni.
Il preambolo alle sue dichiarazioni (ma senza credo/spero un vero nesso con quanto sta facendo) è una lettere inviata al Corriere delle Sera da una signora investita da una bici mentre usciva dal portone che ha innescato un po di polemica negli ultimi giorni.
Di questi giorni è la notizia che in questi giorni Masseroli sta studiando un modo per incentivare l'uso della bici senza andare a dove usare il mattone. Il modello da copiare è quello di Berlino (e questo articolo lo sapevo scrivere anch'io) e devono essere usati spazi gia esistenti sui marciapiedi e sulle strade. Si tratta in pratica di tirare delle righe per terra e decidere che quella sarà uno spazio riservato alle biciclette, cosa che l'altro a Berlino funziona sentendo chi ci abita.
Ora la prima cosa che contesto sono i marciapiedi, insomma li ci devono essere i pedoni!
Le piste ciclabili sono altro, e poi i marciapiedi che consentirebbero piste ciclabili a Milano non ci sono. Esistono marciapiedi larghi ma non sono fatti per il traffico delle bici: mancano alle volte gli spazi per scendere (insomma io in bici li frequento e so di cosa parlo). Spazi che sono gli stessi per i disabili tra l'altro.
L'altra cosa è il modello Berlino, ma cazzo sempre cosi lontano si deve andare che non è che poi sia sta gran genialata. In pratica si tratta di fare le ciclabili, visto che poi alla storia delle multe non ci credo.
La terza è il non uso del mattone. Cioè se è cosi facile perchè non lo fanno subito. Perchè in varie zone di Milano sono in corso i lavori o sono stati fatti per fare marciapiedi larghissimi (c.so Buenos Aires, via Torino, ecc) senza prevedere l'esistenza di piste ciclabili.
La quarta è che l'Assessore ci stia pensando in questi giorni. Insomma è in carica da un quattro anni ma ha notato il problema solo ora chissà come mai In piu la cosa è in fase di studio non in fase di applicazione (salvo un caso).
Ma io dico a fare quattro striscie per terra non ci vuole molto, per farle in tutto il centro ci vorrà una settimana (ed esagero).
L'obiezione tipica è: ma cosi si tolgono parcheggi! E la risposta è: si ma chi se ne frega!
L'obiettivo è disincentivare l'uso dell'auto. Nelle zone commerciali (vedi corso Buenos Aires) non sono certo quei pochi parcheggi sempre occupati su strada a spostare le sorti economiche dei negozianti, ne l'avere tante macchine che sgasano ai semafori senza fermarsi. Insomma che si sono sviluppati di più a Milano sono quelli con poche auto e nessun parcheggio (sempione, c.so garibaldi). Poi magari sono io che non capisco un cazzo di geo marketing....
Un tratto sperimentale di questo modello Berlino lo hanno messo in zona Cadorna, in particolare han fatto un tratto da Cadorna a tutta via Carducci e poi? Cazzi del ciclista! Si ritrova in mezzo alla strada acciotolata come sempre.(di questo c'era notizia solo sull'edizione cartacea con tanto di foto)
Forse è ora di pensarle un po meglio queste piste con un inizio e una fine sensate. Non ci possono fare un metro alla volta, o almeno questa volta deve essere un tempo ristretto.
Della stessa mia idea è Fedreghini dei verdi.
La chiusa dell'articolo sulle dichiarazioni di Masseroli denota come la giornalista capisca poco del problema, leggendolo sembra che ci siano ma debbano essere migliorate!

Per saperne di più si possono vedere i lavori (spero di non segare link) di Paolo Pileri e Ciclobby che io sappia.

domenica, ottobre 10

GIRO IN GIRO AL LUCOMAGNO

Sabato è stato coperto ma con forti schiarite in serata.
Domenica mattina ci alziamo presto, il sole ed il cielo si vedono: contenti partiamo per andare a fare una camminatina.
Dopo un po ecco il tempo che abbiamo trovato:



Per dovere di cronaca la foto l'ho fatto sulla via del ritorno, ma non è che cambiasse molto.

La meta iniziale era un giro sopra i Campi di Blenio in Ticino (anche per sondare in previsione della neve), ma visto la mal parata abbiamo deciso di andare a fare un giro in giro al Passo del Lucomagno. Ed abbiamo cosi scoperto un posto davvero bello! Peccato il tempo pessimo.
In ogni caso siamo riusciti a fare un giretto di un'oretta, e a fare qualche foto autunnale:












Domenica ho anche deciso che le radio marocchine sono meglio di quelle svizzere.
Le chicche di ieri sono una radio svizzero tedesca che è riuscita a trasmettere: I like Chopin, NordSubOvestEst e Vamos a la play intervallate da canzoni dance tedesche!
Ho poi scoperto questo fantastico concorso a Muzzano, come mancare!

In ogni caso provo una profonda invidia per gli svizzeri, da loro di Alta Velocità non solo si parla ma lo fanno anche! In meno di vent'anni dovrebbero completare il progetto e han dovuto fare un po tanti buchi nelle montagne.

mercoledì, ottobre 6

COSTIERA DEI CECH

Questo fine settimana son tornato in montagna a fare una gita.
La gita l'ho fatta alla Costiera dei Cech, il giro è stato: Dazio - Vico andata e ritorno con escursione non programmata a Morbegno.
L'escursione pero non è stata sportiva ma enogastronomica, infatti era legata all'iniziativa Morbegno in Cantina. Nello specifico abbiamo fatto partecipato a Gustosando: in pratica un giro per 10 cantine dei 2 paesi ed in ogni cantina si mangiava e beveva vino.
Stavolta piu che bere ho mangiato, il menu comprendeva cose leggere come polenta uncia e salsiccia al latte.

Ecco qualche foto







giovedì, settembre 30

MA PERCHE' I CICLISTI?

E anch'io come nella famosa storia sull'essere razzisti mi chiedo "perchè i ciclisti"?

L'ultima notizia è che ad essersi dopato è Contador.
Ora non voglio dire che i ciclisti non si dopino, anzi penso lo facciano più o meno tutti. Penso anche pero alla fine chi vince è quello con più talento e non quello con la bomba migliore! Sarebbe meglio lo rendessero legale.
La cosa che non capisco è perchè si pensi che gli unici a doparsi siano i ciclisti (e Mutu che tanto gioca nella fiorentina). Sembra sempre che in tutti gli altri sport il doping non esista, non ci sia. Ed onestamente a me sembra una cavolata.
La cosa strana è che di doping si parla davvero poco, anche se non mi sembra una cosa cosi da poco come giro d'affari illegale alcune ricerche dicono che valga qualche miliardo ed i ciclisti mica sono cosi ricchi e tanti.

L'unica cosa di cui sono contento è che almeno stavolta han trovato positivo uno spagnolo!
Spagnoli che han sempre protetto i loro atleti fin dall'operazione puerto per la quale han pagato solo ciclisti non spagnoli. Tra cui Ulrich e Basso. Mentre ad altri non è successo nulla anche se poi non possono entrare in Italia o li arrestano.
Altri ciclisti e sportivi non han pagato perchè non si hanno mai cercato a chi corrispondevano le varie sacche trovate in possesso del medico spagnolo.
Sportivi tra i quali si è sempre mormorato ci fosse anche Nadal ed il Real!

lunedì, settembre 27

PRECISAZIONE SU "USO DEGLI SPAZI A MILANO"

Nel post "USO DEGLI SPAZI A MILANO" avevo criticato TasteMilano perchè occupava gli spazi pubblici, nello specifico il Parco Sempione e dicevo che avrebbero potuto farlo altrove.

Devo precisare che non è stato solo lui ad occupare il Parco ma c'era anche la festa nazionale del PDL.
La festa in questione ha praticamente occupato militarmente il parco. Ieri passando in zona Piazza del Cannone oltre a non poterci passare c'erano un po tanti carabinieri e polizziotti in assetto antisommossa con tanto di camionette in bella vista. Assicuro che passare in un parco e vedere un tale dispiegamento di forze non è davvero bello! Dispiegamento che non capisco, dato che alle feste del PD non ci sono mai e anche li parlano politici a volte esponenti del governo (non troppo spesso pero).

La cosa che continuo a non capire è perchè una tale festa non facciano in altri posti più idonei e sopratutto come faccia il comune a non fare due conti e capire che tutte quelle cose in un fine settimana al parco non devono essere fatte!

Sempre domenica ho visto che in zona Arco della Pace alla allestito un padigione per la sfilata di Roberto Cavalli e devo dire che ci sta bene! Rende il posto piu vivo.